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Una domanda sollevata durante il periodo dell’emergenza sanitaria, che purtroppo ha colpito il mondo intero, è stata se il vapore esalato dagli utilizzatori di e-cig potesse essere veicolo di infezione, trasportando con sé le particelle virali di cui noi tutti abbiamo timore.

Questa perplessità è stata oggetto di studi da parte del “Centre for Tobacco Control Research and Education dell’ University of California di San Francisco” guidata dal professor Neal Benowitz e ripresa dal professor Fabio Beatrice - Direttore del Centro antifumo dell’Ospedale San Giovanni Bosco di Torino che spiega come:

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"Le sigarette elettroniche non presentano alcun rischio di diffondere il virus a meno che non si sia positivi e si tossisca mentre si esala il vapore. Va precisato inoltre che ciò che viene espirato dalle sigarette elettroniche non è saliva ma vapore, glicole propilenico, glicerina e sostanze chimiche aromatizzanti in cui possono essere presenti particelle microscopiche di saliva in quantità così trascurabili da non poter ragionevolmente veicolare il virus. Uno svapatore positivo al Covid-19 non può essere considerato un vettore del virus a meno che non tossisca nel momento esatto in cui espira il vapore."

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Va precisato che la trasmissione del virus avviene tramite goccioline di saliva respiratorie (droplets) di una persona infetta a distanza ravvicinata a seguito di un colpo di tosse, starnuto o parlando.

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Inoltre il pericolo viene del tutto annullato in quanto l’indicazione del decreto contro la diffusione del Covid-19 impone l’utilizzo di mascherine in presenza di altre persone come strumento di protezione; quindi chi vorrà utilizzare una sigaretta elettronica dovrà farlo rispettando la distanza interpersonale.

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Quindi che tu sia svapatore o meno, la trasmissione avviene solamente se non si rispettano le norme imposte, venendo meno ad un senso civico che, soprattutto in questo periodo, dovrebbe essere un valore caro a noi tutti.