Le immagini non hanno scopi commerciali. Alcuni dei prodotti raffigurati potrebbero non far parte del catalogo di vendita e hanno il solo scopo di rappresentare la categoria merceologica.
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Tutte le sigarette elettroniche sono composte da 2 elementi principali: una Batteria e un Atomizzatore.
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Le immagini non hanno scopi commerciali. Alcuni dei prodotti raffigurati potrebbero non far parte del catalogo di vendita e hanno il solo scopo di rappresentare la categoria merceologica.
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L’Atomizzatore è l’elemento principale, che comprende un serbatoio e una resistenza. Sono studiati per alimentare continuamente la resistenza con il liquido presente nel serbatoio.
La resistenza è avvolta da un cilindro di cotone che si imbeve di liquido, il liquido nel cotone viene vaporizzato quando si attiva la sigaretta elettronica.
Inoltre deve permettere una regolazione dell’aria che entra nell’atomizzatore per evitare il surriscaldamento.
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La struttura dell’atomizzatore è studiata per inalare il vapore prodotto, creando la sensazione, anche visiva, di fumare, per poi espirare ed espellere il vapore inalato.
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Le immagini non hanno scopi commerciali. Alcuni dei prodotti raffigurati potrebbero non far parte del catalogo di vendita e hanno il solo scopo di rappresentare la categoria merceologica.
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La batteria invece serve per dare corrente alla resistenza che, scaldandosi, permette l’evaporazione del liquido al suo interno.
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Esistono molteplici tipologie di atomizzatori e batterie, strettamente legate alle potenze di utilizzo, infatti possiamo suddividere tutti gli hardware che compongono le sigarette elettroniche in 2 grandi categorie: il tiro da Guancia e il tiro da Polmone.
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Il tiro da guancia comprende tutti gli atomizzatori che sviluppano potenze contenute, dai 10W ai 25W, di conseguenza avranno una regolazione dell’aria adatta a questo range di potenze. Inoltre, simulano con più precisione il tiro delle sigarette tradizionali, infatti sono consigliati per chi deve smettere di fumare.
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Il tiro di guancia ha una prima fase di incameramento del vapore in bocca, utilizzando le guance, una successiva fase dove si inspira il vapore e una terza fase dove si espira il vapore.
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Durante la seconda fase di inspirazione, si avverte un colpo in gola, comunemente chiamato “hit” dovuto alla nicotina presente nel liquido; più è alto il livello di nicotina e più forte sarà questo colpo in gola.
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Il livello di nicotina viene scelto in base alle esigenze del cliente e può essere regolato e controllato con precisione per abituare il fisico ad un assunzione di nicotina graduale, scalando in base alle necessità fino alla sua completa eliminazione.
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Il tiro polmonare invece sviluppa potenze più elevate, da 30W fino ed oltre 100W. Anche in questo caso a seconda della potenza di utilizzo, l’aria sarà regolata in maniera ampia e generosa.
Nel tiro di polmone non esiste la prima fase di incameramento in guancia, poichè il volume di quest’ultime non permette di contenere la grande quantità di vapore creato ad elevate potenze,
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Quindi si utilizzano direttamente i polmoni per incamerare e successivamente espellere il vapore.
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Ad esempio un atomizzatore che produce pochi Watt avrà una regolazione dell’aria più contenuta; al contrario un atomizzatore che produce molti Watt necessita di una regolazione dell’aria molto più generosa, in entrambi i casi è necessario evitare il surriscaldamento della resistenza.
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Autore dell’articolo:
Francesco Piccini – Vapeitalia